sabato 19 novembre 2011

...LA RADIO CHE PASSA NEIL YONG SEMBRA AVERE CAPITO CHI SEI...


Sì, mi è successo!!! come già detto nel post "A cena con i fascisti (ed il Barolo)" ho frequentato l'ambiente ospedaliero negli ultimi giorni ed in un paio d'occasioni, tornando a casa, "la radio" se non ha capito chi ero, quantomeno ha capito cosa descriveva al meglio il momento:


  • Giovedì notte mi ha cullato nel viaggio verso casa Us and Them (pink Floyd)

 

  • Domenica mattina i passi verso l'ingresso del CTO sono stati scanditi da Desert Rose (Sting)





domenica 13 novembre 2011

A cena con i fascisti (ed il Barolo)

Da martedì sera, per lavoro, sto facendo avanti a indietro per ospedali, ultima tappa CTO. Ieri sera, al culmine di una due giorni ininterrotta, ho deciso di "trattarmi bene" e di andare a cena da Eataly: esco alle ore 21 e, fatti due passi, arrivo. Opto per il ristorante di carne, mi guardo attorno e scorgo un posticino libero al bancone circolare; mi siedo e con un filo di voce un po' roca richiamo l'attenzione della ragazza che prende le ordinazioni... "un attimo e sono da lei"... (sporgendo un cestino di pane). Passano i minuti, la coda alla cassa aumenta ed in proporzione inversa alcuni commensali, terminato il pasto, si alzano; nello specifico una coppia alla mia destra (sarà un segno del destino?) lascia il posto a due ragazzotti dal pesante accento romano: uno "giacca e cravatta" tutto ingellato alla Elvis, l'altro col capello lungo al Raz De Gan (sarebbe più adatto "cazz de can"), entrambi con la spilletta appuntata sul petto de "La Destra" di Storace. Al centro congressi del Lingotto si sta svolgendo il loro congresso, ed io ho avuto la "fortuna" di volermi concedere un piccolo vizio proprio in coincidenza con la loro pausa cena... vabbè, penso tra me e me, almeno sarò informato sulla crisi di governo... sono all'oscuro più o meno di tutto, non so se Berlusconi è già salito al colle, se temporeggia, se Monti è già stato incaricato... insomma potrebbe essere l'occasione per aggiornarmi. Macchè, gli argomenti di cui hanno parlato sono stati:
  1. speramo che se magna bbbene
  2. che s'è fa stasera? mica vvorrai annà alla tavola rotonda... e ccchè c'entra che se semo segnati, tanto se vota domani e mannamo uno de' nostri ar centrale
  3. ma te n'cell'hai i bbuoni pe' magnà??? stavano dentro 'a cartellina der congresso!!! se vede che quarcuno t'ha cojonato...
  4. ahò ma a stanno a ammazzà a bbestia???
In tutto ciò arriva (finalmente) la ragazza, che mi guarda e... "ops, ma tu devi ancora ordinare!!!"... scelgo il piatto e (avevo proprio deciso di trattarmi bene) un bicchiere di Barolo. "Per il ragazzo il Barolo è omaggio! l'ho fatto aspettare troppo" Ottimo, penso, e nella mia mente ritengo che sia anche il giusto compenso per dover condividere il bancone con quei due primati rigurgito del più becero neo-fascismo.
Ceno in silenzio, come anche loro (ed è meglio così, a questo punto), finisco il mio calice di vino ed alzandomi noto che dalla giacca di "cazz de can" spunta l'inconfondibile trama bianco-nera di una kefia... ma nemmeno le basi ci sono più, nemmeno i simboli, non solo poche idee ma anche ben confuse... e nella mia stanchezza continuo a pensare che sia un bene, in fondo, non andranno lontano; ma poi un altro dubbio mi si insinua: e se andassero al potere? se avessi cenato al fianco di un futuro deputato?... Povera Patria!!!
Ps: Storace, quando "se tratta de magnà", evidentemente non guarda in faccia alle inclinazioni ideologiche dell'oste: non mi risulta che Eataly (di Farinetti) sia proprio il frutto di una politica di destra. Per contro... pecunia non olet... 100 congressisti per 20 Euro di buoni pasto... a voi i conti...

martedì 8 novembre 2011

Pensieri sparsi...

Ci sono tre questioni diversissime che mi girano per la testa questa mattina...
  1. La compostezza del popolo ligure vista ieri sera durante lo speciale di Jacona: rabbia, ma composta... e tutti al lavoro, senza sprecare il tempo ed il fiato.
  2. Su Berlusconi in questi 20 anni ho imparato che: come dice Andrea B. "è stronzo ma non è scemo"... quando è alle corde ne esce fuori estraendo dal cilindro un colpo di teatro che spariglia le carte in tavola... se cade, cade sempre in piedi. Temo non sia ancora la volta buona.
  3. Palleggiarsi la competenza su una minore tra due servizi sociali (sostanzialmente per non pagare) "perchè tanto prima o poi gli zingari scappano" (ma siamo a 3 settimane...) può considerarsi "politica del ping pong"?

giovedì 27 ottobre 2011

Il sentimentalismo ci seppellirà

E' da un po' di giorni che mi gira per la testa questa riflessione... Sono rimasto veramente stupito dal proliferare di link, citazioni, messaggi di cordoglio apparsi sul social network più in voga (al secolo facebook).
Prima Steve Jobs, ora Marco Simoncelli; sgombro subito il campo da eventuali fraintendimenti: non mi riferisco alle vicende umane dei due personaggi pubblici citati, ma a ciò che le loro morti hanno scatenato.
Steve Jobs a quanto pare ha cambiato la vita a tutti quanti... non a me, o meglio non nella misura tale da giustificare un fanatismo esasperato: il dato che mi ha maggiormente colpito è l'incremento esponenziale del fatturato che ha avuto la griffe che produce i famosi maglioncini neri tanto amati da Steve. E mi  chiedo se tutto ciò abbia un senso, se ha senso riservare ad un imprenditore che "mi ha venduto" il suo prodotto per anni (facendo peraltro molto bene il suo lavoro) lo stesso affetto e lo stesso compianto che riserverei per un parente stretto o per un amico d'infanzia.

Allo stesso modo non riesco proprio a capacitarmi della commozione generale per quello che tecnicamente è un incidente sul posto di lavoro, una morte bianca come, purtroppo, le decine che annualmente riempiono le statistiche a fine anno: un mestiere pericoloso, un incidente, i Dispositivi di Protezione Individuale che non hanno funzionato, il drammatico decesso.
Drammatico perchè consumatosi davanti alle telecamere di tutto il mondo, perchè la morte di un ragazzo è sempre drammatica, perchè l'eroe giovane che muore ingiustamente (ci sarà mai una morte giusta?) e per di più con il concorso (assolutamente involontario) del collega-amico: un destino sicuramente originale e tragico (gli antichi greci ci sarebbero andati a nozze su un canovaccio del genere), ma basta per scatenare questo senso diffuso di tristezza, cordoglio ed anche disperazione? non nelle persone a lui più vicine, ma in me, spettatore a volte un po' distratto e sostanzialmente estraneo alla "persona" Simoncelli?

Il sentimentalismo ci seppellirà: tutta questa ondata emotiva acritica verso qualunque evento amplificato dai giornali, dalle tv e da internet ci toglierà profondità di pensiero; reagiamo allo stimolo come le scimmiette appaltando il ragionamento ad altri, a chi ci propone quotidianamente i fatti di cui dobbiamo interessarci.

Steve, Marco, non vogliatemene... ho profondo rispetto per la vostra vicenda umana, ma ritengo veramente "pericoloso" tutto il carrozzone che vostro malgrado si è venuto a creare.

lunedì 3 ottobre 2011

L'estate sta finendo???

1 e 2 ottobre 2011, segnerò queste date sul calendario con la biro rossa: fine settimana al mare (Borgio Verezzi e Varigotti) con 30 gradi e bagno in un mare stupendo (un po' freddino ma sopportabile); sembrava di essere i protagnonisti di un servizio del telegiornale che solitamente testimonia la lunga estate sulle spiagge di Mondello!!!







Ecco, giusto tre foto rappresentative di questo ultimo scorcio d'estate!!!

mercoledì 28 settembre 2011

“Il completamento del percorso scolastico non è una priorità”


Ecco, leggo e rileggo più volte il titolo di questo post e più vado avanti più ritengo questa affermazione surreale.
Il titolo del post me l'ha “dettato” una Assistente Sociale oggi nel primissimo pomeriggio (causando peraltro una decisa complicanza digestiva) quando mi ha telefonato per comunicarmi (da un giorno all'altro) che il sevizio, nel giro di poco tempo, procederà alla dimissione di un nostro ospite.
I fatti sono semplici (e se ci atteniamo solo a questa categoria, la sua logica pragmatica ne esce vincitrice): lui vuole tornare a casa, in comunità sta aspettando solo i 18 anni per poi rientrare a casa, i genitori non stanno alle regole degli incontri “protetti” ed in un paio di occasioni lo hanno portato a casa, lui li sente telefonicamente al di fuori delle regole stabilite, indi per cui l'inserimento non ha più senso e lo rimandiamo (appunto) a casa.

Ok, ma mi sembra che ci siano anche altre considerazioni da fare:
  1. A casa è riuscito a farsi bocciare sia alle elementari che alle medie, mentre stando in comunità ha preso la licenza media ed ha terminato con profitto il primo anno di un corso biennale per diventare elettricista
  2. Il motivo principale del suo inserimento è stato il rischio di abbandono scolastico, ed anche noi molto spesso abbiamo dovuto calcare la mano con lui per ottenere una corretta frequenza scolastica
  3. In tutto il periodo di inserimento il ragazzo ha fatto dei progressi enormi sia dal punto di vista della socializzazione che della fiducia verso gli adulti, per cui è vero che ha trasgredito ad alcune regole, ma è anche vero che ha 17 anni (adolescenza, vi dice niente questo termine???) e che se non fosse stato un nucleo familiare problematico forse non l'avremmo nemmeno conosciuto
  4. C'è un dispositivo del Tribunale dei Minori che stabilisce la sua permanenza in comunità fino al raggiungimento della maggiore età, per cui, al di là di dover poi rendere conto al suddetto di un'eventuale dimissione, a lui (ed a chi rimarrà) cosa andiamo a spiegare? Che se a lui non sta bene cosa decide un giudice può non solo agire diversamente ma ottenere come premio lo stravolgimento unilaterale del dispositivo
  5. Ci sarà un motivo se il Giudice non solo ha stabilito il suo collocamento, ma ha anche inserito i suoi 2 fratelli in altre strutture (di cui uno attualmente in affido e sulla strada dell'adozione) e limitato la potestà genitoriale.

L'A.S. con cui mi tocca confrontarmi su questo tema pare insensibile a questi ragionamenti, soprattutto ai primi due, tant'è che la risposta alla mia prima obiezione (così perde un anno scolastico e vanifichiamo il lavoro di 2 anni) è il titolo di questo sfogo (perchè non è un post questo, è uno sfogo); ma se questi obiettivi non sono insiti in un A.S. in chi lo devono essere? In lui? Nei suoi genitori?
Stiamo per “riconsegnare” alla società un adolescente che è già condannato a non avere un futuro, e questa volta a farlo sono i servizi sociali stessi.

PS: detto per inciso, e sarà quello che domani mattina alle 9,00 andrò a sbatterle in faccia nell'appuntamento che ho dovuto mendicare perchè altrimenti potevamo chiuderla con una telefonata, questo diciassettenne non terminerà il percorso scolastico con noi (e quasi sicuramente non lo porterà a termine in generale) per questioni di bilancio: ritengono che la comunità per questo ragazzo sia un costo superfluo, per loro vale la pena correre il rischio e risparmiare qualche migliaia di Euro da qui a Giugno anche a scapito del futuro altrui.

martedì 27 settembre 2011

La mia città

Ieri sera, rincasando, ho trovato nella buca delle lettere una busta abbastanza voluminosa "marchiata" Altroconsumo. Pensavo si trattasse della solita campagna abbonamenti, ma, un po' incuriosito dalla mancanza di slogan del tipo "lei ha già vinto ecc...", ho deciso di non cestinarla direttamente e di concederle una chance.
Sorpresa delle sorprese: un questionario di 70 domande sulla mia città. domande sulla percezione della qualità della vita in Torino, sui servizi, sulla percezione dei problemi, sui modelli di abitazione e così via.
E' stato veramente molto interessante compilarlo, un'occasione di ulteriore riflessione dopo aver visto lo stile di vita germanico-olandese, un'occasione di confronto con Silvia sulle nostre percezioni del quartiere (io ci sono nato in Barriera di Milano, lei è immigrata dalla cintura novarese).
E' stato lungo (ripeto, 70 domande) ma utile, soprattutto per chi, come noi, sogna un giorno sì, e l'altro anche, di cambiare casa: abbiamo una traccia per fare l'identikit del tessuto urbano che vorremo abitare.

sabato 17 settembre 2011

Voglia di SKA

Ieri sera io e Silvia siamo andati a Bra per fare un giro a Cheese... l'intento era ovviamente quello di abbuffarsi di assaggini dei più svariati formaggi (che moltiplicati per gli 856987412 stand formano una cena luculliana e fanno da apripista al festival del colesterolo) e passare un pomeriggio/sera differenti... per nostra fortuna l'evento mondano previsto per la sera era un concerto di Roy Paci ed i suoi Aretuska!!! più ospiti provenienti dalle band storiche del torinese: Bunna degli Africa Unite, Sergio Berardo fondatore e leader dei Lou Dalfin, Giorgio Conte fratello del più conosciuto Paolo, ma soprattutto BOBO BOGGIO front man dei Fratelli di Soledad!!!! da qui in avanti la gita fuori porta ha preso una piega totalmente differente, la mente è partita per fare un salto (ovviamente in levare) indietro ai tempi del liceo, quando le mete dei sabato sera erano ovunque suonassero i Fratelli o i Persiana Jones... e poi come non ricordare il buon Saverio F. che mi "spacciò" proprio quel Gridalo Forte che ieri sera Bobo ha riproposto a 17 anni dalla sua uscita.
Bella... bella serata!!!


PS1: Roy Paci è bravo... ma il delirio è partito sui Fratelli e quando hanno fatto un bel revival scomodando i Madness con One Step Beyond...

PS2: ...ed oggi tutto il vicinato a saltellare...

giovedì 15 settembre 2011

Manovra finanziaria

Ecco la sintesi di come è andato a strutturarsi il contenuto della manovra finanziaria approvata ieri alla Camera


venerdì 9 settembre 2011

Trittico radiofonico

Amo ascoltare la radio mentre mi sposto in macchina, a scapito dei CD che prediligo a casa, ed oggisono fortunosamente caduto su questa sequenza di brani facendo zapping tra Radio Capital e Virgin Radio...











lunedì 15 agosto 2011

Con la coda tra le gambe

Come avevo brevemente dichiarato stamattina su Facebook l'obbiettivo della giornata era salire a Superga, per assistere al concerto di Ferragosto, in bici oppure a piedi... bene, non sono riuscito in nessuna delle due "imprese"... ma andiamo con ordine.
Ore 9,00 circa esco di casa e pedalando mi porto alla stazione di Sassi; coda immensa per prendere la cremagliera o il bus sostitutivo, ma non è un mio problema. Il tempo di fare due fotografie ed inforco la bici ed inizio la salita, scalo subito un tot di rapporti, perchè i primi "tornanti" sono tra i più duri; fatica, tanta fatica, qualcuno mi incoraggia mentre (a stento) lo supero, ancora fatica che inizia ad essere troppa ma conosco (automobilisticamente) la salita e ricordo che pian piano la pendenza degrada. O ricordo male io, oppure son proprio scoppiato, ma la sostanza è che scendo e decido di spingere la bicicletta per un pezzo, in attesa di pendii più consoni alle mie capacità. Proseguo così per almeno 15 minuti fino a quando non mi rendo conto che non ce la farò mai a risalire in sella e che anche l'ipotesi di legare la bici ad un palo e proseguire a piedi non è praticabile causa stanchezza e senso di nausea. Non mi resta che riposarmi (far passare tutti quelli che ho incontrato e superato) ed avviarmi verso il ritorno.
Sono amareggiato sulla via del rientro e proprio non mi va' l'idea di tornare a casa, così decido di ripiegare in un tour cicloturistico nella mia città oggi magicamente libera dal traffico.
Percorrendo la ciclabile che dal parco della confluenza porta fino a Moncalieri ho il piacere di:
  • scorgere vicino alla diga della confluenza un campeggiatore abusivissimo con tanto di tenda canadese ben picchettata
  • scoprire che dietro il cimitero di Sassi (in via Nietzsche) il galoppatoio militare immerso nel verde e molto ben curato (limite invalicabile ahimè)
  • fotografare Gran Madre, Monte dei Cappuccini e ponte di P.za Vittorio (tutti in un'unica posa) quasi senza macchine
  • spiegare a due turiste, all'imbocco del parco del Valentino, la strada per andare al castello ed al borgo medioevale (eh no che non sono la stessa cosa signora, perchè vede... bla bla bla...)
  • sorprendermi nel vedere tanta gente il giorno di ferragosto in giro per il parco
  • aiutare due turisti francesi a far benzina al loro camper sdebitandomi idealmente con un loro connazionale che 7/8 anni fa circa fece con me lo stesso gesto in provenza
  • ammirare tutto quello che già conoscevo del parco del Valentino dalla prospettiva della sponda opposta
Siccome è festa mi tolgo il vezzo di pranzare in piazza vittorio al Porto di Savona, dove tra una portata e l'altra leggo la "busiarda". Stanco, satollo e parzialmente rinfrancato dirigo il manubrio verso casa dove mi attende il divano.

Il bilancio della giornata, viste le ambizioni iniziali non può che essere negativo, ma il cambio di programma di ha permesso di salvarmi in corner.

sabato 6 agosto 2011

Choc culturale


Quest'anno ho trascorso 15 giorni di vacanza alla scoperta dell'Olanda. Condizioni atmosferiche un po' instabili (o meglio stabilmente sul brutto tempo) non mi hanno impedito di ammirare, prima ancora dei paesaggi ecc..., lo stile di vita: tutto o quasi è ordinato, pulito, decoroso; le case dei quartieri popolari sembrano dei bigioux rispetto ai nostri palazzoni-alveare; ogni casa (condomini compresi) ha il suo piccolo giardino, curato in modo differente, e su ogni giardino si affaccia una vera e propria vetrina domestica ornata con ninnoli, candele e fiori.
Per le strade, tra le case, in Olanda regna anche il silenzio: non una radio accesa ad alto volume, nessuno che grida dalle finestre, nessuna auto parcheggiata in doppia fila o peggio sulla immancabile pista ciclabile, bambini che giocano perchè se lo spazio antistante la strada non è un luogo pericoloso in quanto tutti rispettano il limite di velocità dei 30 Km/ora, nessuno che si sogna di suonare il clacson per far valere le proprie ragioni.
Rientrare a Torino, dopo aver assaporato questo stile di vita, è stato traumatico: scaricavo la macchina e sentivo in contemporanea tre impianti stereo sintonizzati su musica popolare rumena, neomelodico napoletano e tunz tunz... (wow ampia scelta!!!); il giorno dopo odo urla provenire da non so dove che invitano un interlocutore a prender atto che “ha scassato la minchia”; auto parcheggiate in ogni dove pure ad agosto. Insomma l'inferno (o quanto meno un purgatorio).
Col passare dei giorni mi son posto due domande a riguardo:
  • Quanto condiziona il contesto negli atteggiamenti che assumiamo? Ossia, le stesse persone che popolano i dintorni di casa mia, trapiantate ad Utrecht per esempio, agirebbero come fanno a Torino? Oppure uno stile di vita differente, la possibilità di avere una situazione abitativa molto più decorosa dei quartieri popolari nostrani che ti invita indirettamente alla tranquillità sancirebbero un effetto nordico?

  • Ma è tutto oro quello che luccica? quello che io ho visto dorato con gli occhi del turista, vissuto nella quotidianità, è così idilliaco?

    Sobborgo di Maastricht

mercoledì 3 agosto 2011

Sei anni


L'1 Agosto 2005 mettevo piede per la prima volta in comunità: una ragazza (allora poco più che tredicenne) si ricorda ancora com'ero vestito, io no, ma ho ben nitido il ricordo dell'emozione nel mettere piede in una realtà allora sconosciuta e l'entusiasmo dell'inizio di una nuova avventura.
In questi 6 anni sono cambiate molte cose: fatta la solita gavetta, grazie anche ad alcune circostanze fortunate, mi è stato affidato il coordinamento di questa struttura; sono passati tanti ragazzi/e che hanno lasciato un segno (positivo o negativo) nella storia della comunità e con alcuni di loro siamo ancora in contatto; sono passate tante colleghe (uso il femminile appositamente... colleghi maschi ne ho avuti proprio pochi!!!), qualcuna si è “arresa” solo alla maternità, altre hanno scelto lidi più idonei alle loro caratteristiche. Sono passati 6 anni, dicevo, e sono ancora qui (eh già, direbbe Vasco) forse con meno entusiasmo ma sicuramente con la determinazione ad andare avanti: sento mia questa comunità, e nonostante i tanti momenti di difficoltà continuerà ad esserla!!!

martedì 2 agosto 2011

Rientro dalle vacanze: primo giorno di lavoro


Non c'è che dire, il primo giorno di lavoro dopo le ferie è stato a dir poco traumatico: sveglia programmata per rendersi presentabili (= farsi la barba) e colazione saltata causa chiamata della Caserma dei carabinieri di L.: un simpatico appuntato mi comunica che la persona di cui avevamo denunciato l'allontanamento è lì di fronte a lui... panico... non so' nemmeno che si è allontanata una persona... prendo tempo: non si preoccupi, in 30 minuti sarò da voi!!!
Spengo la macchinetta del caffè, mi precipito fuori di casa, macchina, telefono in comunità “che c...o è successo??? no non ne so niente... no nessuno mi ha avvisato... ah tu non c'eri... e io che gli vado a dire ai CC??? ah devo sentire tizia...”
Buongiorno, sì, sono Spinoglio, ok aspetto in sala d'attesa... ah e quindi non vuoi più tornare in comunità... forse è il caso che usciamo dalla caserma ed andiamo a prenderci un caffè!
Trattativa di un'ora e mezza tra sentire ragioni, preoccupazioni e richieste e spiegare (un po' alla cieca) i perchè ed i percome di alcuni interventi... allora adesso vai al lavoro e poi quando esci alle 15,30 vengo a prenderti e torniamo in comunità, ok?.... in che senso hai un impegno? Ho capito bene??? stasera devi andare a firmare un contratto di acquisto di una casa con il tuo fidanzato???? ma che c...o ti salta in mente, sei matta???? facciamo così, chiamo l'A.S. e oggi pomeriggio all'uscita dal lavoro andiamo da lei e ne parliamo...
Pranzo, tranquillo, ostento serenità ma continuo a rimuginare cercando soluzioni alternative...
“sì son qui fuori che ti aspetto, c'è anche P. dobbiamo portarlo a casa perchè è il suo ultimo giorno in comunità”
Allora A.S. la situazione è questa: non vuole rientrare in comunità e stasera firma un contratto di acquisto di una casa... sì, lavora ma il contratto promesso tarda ad arrivare, per cui è in nero... sì, le ho tentate tutte... ragioniamo insieme.
La risposta definitiva è stata NO, per cui prendo accordi con l'A.S. per sentirci il giorno seguente e formalizzare la dimissione, intanto lei ci pensa e domani viene di persona a dirmi qualcosa.
Sono stanco mentalmente, sono le 18,30 e mi dirigo verso casa... cena a base di prosciutto e melone... un po' di TV... squilla il cellulare... “ciao Giorgio, sono alla femata dell'autobus a Torino, sto tornando in comunità, domani ti spiego.”... dove sei? Aspettami lì, vengo a prenderti e ti riaccompagno...
Sono le 21,45... fine della prima giornata di lavoro dopo le ferie.

lunedì 1 agosto 2011

Tante cose

Veramente molte... credo che nei prossimi giorni metterò nero su bianco tutto quello che mi passa per la testa in questi giorni, dal viaggio in Olanda al rientro al lavoro (traumatico!!!), dal dolore del distacco di un educatore nei confronti di un ragazzo ai 6 anni di lavoro in comunità "festeggiati" oggi... tanta, troppa carne al fuoco... occorrerà riflettere, mettere giù le idee in modo ordinato e poi condividerle

giovedì 23 giugno 2011

vieni a ballare in Puglia???

Sarò breve, domani partirò con i ragazzi della comunità per 15 giorni di soggiorno nel Salento... sperando nella clemenza del tempo cercheremo di divertirci e riposarci.
Le trasmissioni riprenderanno al rientro, per ora vi lascio con...


martedì 21 giugno 2011

Ho messo via...

Rubo solo il titolo a Ligabue, nel post parlerò d'altro.
Per una serie di circostanze, tra sabato e domenica, mi sono ritrovato il soggiorno di casa invaso di scatoloni contenenti i miei "effetti personali" accumulati negli anni a casa dei miei genitori ed ora catapultati nella mia realtà. Con l'intento di risistemare e selezionare il materiale ho ritrovato giochi, orologi, portachiavi, medaglie, disegni, libri, quaderni, ecc... ma soprattutto lettere, biglietti e fotografie. Non ho resistito all'idea di scartabellare tutto non per decidere cosa fosse da buttare, ma per rivivere certi momenti e ricordare nomi, volti, situazioni: ho così incrociato le fotografie con alcune buste da lettera e son risalito (tramite facebook) al gruppo di ragazzi francesi della Savoia che ci hanno ospitati nel lontano '97; compito più facile con gli amici di San Felice al Circeo e zone limitrofe con cui è rimasto nel tempo un contatto; e poi i capodanni "da matti" dove ci riunivamo in giro per l'Italia noi vacanzieri di Punta Marina; per non parlare dei compagni di liceo: gite, serate, aneddoti, vecchi amori ed altri ancora in incubatrice, nati anni dopo.
Un tuffo nel passato, un giro di centrifuga, che ora ho rimesso via, diligentemente nelle scatole in uno stanzino, pronte per essere riaperte al prossimo trasloco.

PS: ma i 17enni di oggi, con sms, mail e jpg, come faranno a riassaporare il gusto del ricordo del passato?

mercoledì 15 giugno 2011

Nostalgia canaglia (Guns N' Roses time)

Ore 16:47 circa, C.so Grosseto angolo p.za Rebaudengo (direzione barriera), per radio quel cazzaro di Nikki (o come si scrive... sì insomma, quello dell'ultimo bichiere e se ne andrà) annuncia un momento amarcord e contemporaneamente partono gli accordi distorti di Knocking on heaven's door (versione Guns, ci ricorda il bravo dj, perchè l'originale è di Bob Dylan, altri suoni): alzo "a palla" il volume dell'autoradio, finestrino abbassato, canto (starò urlando? boh nel traffico non me ne accorgo), preso dalla situazione ignoro il clown che ha appena finito l'esibizione al semaforo, e quasi in trance mi ritrovo a canzone quasi finita sotto casa.
Per 5 minuti e 11 secondi son tornato indietro di 20 anni!

Knocking on heaven's door


PS: sentire il ragazzo del piano di sopra che esce dal portone di casa che fischietta il ritornello perchè si sentiva da casa sua non ha prezzo...

martedì 14 giugno 2011

lunedì 13 giugno 2011

I dimenticati del Vajont

E' quasi passato un mese da quando tra gli stand del salone del libro mi sono soffermato in quello della EBI ed ho deciso di dare fiducia a Gianni Cameri comprando il suo libro dal titolo "I dimenticati del Vajont - i figli della SADE".
Sulla tragedia del Vajont si è scritto, letto, visto quasi tutto, questo libro completa il panorama raccontando gli eventi (che rimangono immutati) dal punto di vista di chi era dipendente della ditta che ha progettato e costruito la famosa diga. Collega ed amico di molti ragazzi morti nella diga od a Longarone il 9/10/63, Cameri cerca di narrare il clima che si respirava allora dall'altra parte della barricata, lasciandosi andare ai ricordi delle persone ed a volte facendo delle digressioni molto tecniche di difficile (almeno per me) comprensione.
Più che dell'ennesimo racconto sul Vajont si tratta di una memoria storica.
A mio avviso non siamo di fronte ad un testo "fondamentale", ma forse era un tassello che mancava nel panorama di questo evento; ne consiglio comunque la lettura.

domenica 12 giugno 2011

Suffragio universale

Da quando ho 18 anni sono sempre andato a votare: politiche, amministrative, referendum... non me ne sono perso uno.
Ed oggi mi sono recato al mio solito seggio, saluto, aspetto, crocetto, ritiro i documenti ed esco. Proprio sul cancello della scuola sento uno stralcio di conversazione fra un ragazzo ed una ragazza:
Lui: "oh, ma tu ce l'avevi il foglio grigio?"
Lei: "io avevo quello giallo, quello nero... no non nero, verde rosso e grigio... sì ce l'avevo anch'io"
Lui: "ah... ma allora ci hanno dato gli stessi fogli!!!!"
... a volte penso che il suffragio universale andrebbe abolito!!!!! :-)

sabato 11 giugno 2011

Il maratoneta

No, non stiamo parlando di Central Park e di odontoiatri nazisti sadici come nel famoso film che mi ha offerto lo spunto per il titolo del post, ma di G.
Antefatto: in comunità va di moda la corsetta salutista tardo-pomeridiana, ed uno dei ragazzi mi ha dettoche lui riusciva a correre 1 ora senza mai fermarsi... figuriamoci, sei magro come un chiodo, se devi spostare una scatola hai bisogno di riposarti per mezza giornata... NON CI CREDO, domani andiamo a correre insieme e mi fai vedere.
Il fatto: G. ieri è venuto alla resa dei conti e prestatomi un pantaloncino ed arraffata una maglietta siamo partiti. Dopo 5 minuti inizia ad allungare, ed io, che sono privo di allenamento, decido di andare regolare; passano altri 10 minuti e G., che nel frattempo ha rallentato il ritmo, mi guarda e dice:"ma seisicuro che ce la fai?" ed al mio rantolato "non ti preoccupare e pensa a risparmiare il fiato che io ce la faccio" risponde con un laconico "a me non sembra".
Morale della favola dopo 5 minuti sono scoppiato, lui era ancora allegro e pimpante che mentre corricchiava al mio fianco mi raccontava dei suoi trascorsi da podista, delle gare cui aveva partecipato, di come fare per recuperare il fiato ecc... inoltre, compassionevole, ogni tanto mi incoraggiava e mi proponeva strade alternative per accorciare il "supplizio"... il tutto, ovviamente, senza mai fermarsi...